mercoledì 11 giugno 2014

Bretzel con Pasta Madre

WP_000755La prima volta che ho fatto i Bretzel, mi erano stati chiesti da Mascaobio di Forlimpopoli, li avevo fatti panciuti: erano fantastici ma dopo un giorno diventavano troppo…hum…gommosi!

Ok, la caratteristica dei Bretzel veri è proprio la gommosità, ma non tutti la apprezzano e capiscono. Così ho cambiato e li ho fatti meno cicciotti e nel limite del possibile più asciutti, in modo da evitare o quantomeno ridurre sta gommosità!

E dopo questo preambolo questa prefazione, passiamo alla ricetta (per 10 bretzel da 90 gr ciascuno):

500 gr farina tipo 0, possibilmente di grani antichi

250 gr acqua

160 gr pasta madre rinfrescata

40 gr  burro a temperatura ambiente o burro vegetale a t.a.

9 gr   sale

7 gr   miele o malto d’orzo

Impastiamo tutto mettendo il sale solo ad impasto quasi incordato.

Poi formiamo una palla e mettiamo a riposare in una ciotola (coperta con pellicola trasparente) in frigo per almeno 12 ore.

Così il nostro impasto lievita lentamente e noi, nel frattempo, abbiamo tempo di fare altre cose…dormire, pulire casa, fare altri impasti, guardare la tv…

Passato questo tempo togliete l’impasto dal frigo e lasciate stemperare a temperatura ambiente (t.a., così la prossima volta abbrevio) per 1 ora.

WP_000716Indi per cui, giunti a questo punto!!!, spezziamo il nostro impasto (10 pz da 90 gr circa) possibilmente per il lungo.

Cioè: visto che dobbiamo fare dei salamini, semplifichiamoci la vita spezzando in striscette, anche perchè se spezziamo in pezzi piuttosto tondi impieghiamo più tempo per stenderli (l’impasto sarà abbastanza elastico, per questo lo dico!!).

N.B. Lo so scrivo alla ca..o di cane, saltando di palo in frasca!!!

Cmq, adesso stendiamo i salamini e formiamo i bretzel, che sembrano annodati strani…beh, vedetevi una foto e capirete in breve tempo come farli!!!

WP_000718Lasciamo in teglia su carta da forno per 1 ora e nel frattempo mettiamo a bollire acqua (2 litri) con sale (1 cucchiaio) e bicarbonato di sodio (circa 50 gr).

Trascorso questa ora bolliamo i bretzel (fate 2 alla volta) per 40 secondi, scoliamo e rimettiamo in teglia cospargendoli subito con sale grosso (di Cervia, dell’Himalaia…quello che volete!).

WP_000778E adesso sono pronti da infornare: 200 gradi (non trovo il tondino alto!!) fino a quando sono belli dorati e duri. Se li lasciate poco rimangono più gommosi.

Togliete dal forno e non mangiateli subito altrimenti durano 5 minuti!!

Se dopo tutta questa spiegazione vi è passata la voglia di farli, andate a mangiarli gustando una buona birra artigianale da Mascaobio!!!

Ho fatto un pochino di casino mescolando foto con bretzel panciuti e non…ma alla fine va bene così!!

 

 

lunedì 2 giugno 2014

Una domenica nell’Azienda Agricola La Sarzola

WP_000812Doveva essere una biciclettata…ma di biciclette ne ho viste poche!!! Pensandoci bene, solo 2, a parte quelle dei bambini!!

Beh, alla fine è stata comunque una bellissima giornata trascorsa in buona compagnia, gustando pietanze di qualità preparate da Chez Filippo e aiutanti.

Io purtroppo, sempre incasinato con il lavoro, sono arrivato solo verso le 15 di pomeriggio, quando tutti erano spaparanzati nel prato mezzi addormentati, chi all’ombra o chi al sole come le lucertole!!

Ho portato focaccia con salvia, focaccia al pomodoro e basilico, e alcuni pani “particolari”. Ah, anche un pandolce al cioccolato ancora caldissimo che è durato veramente poco (in pratica veniva “rubato” mentre” tagliavo!).

Era in programma un microlaboratorio di pasta madre, ma viste le condizioni di assoluto relax dei presenti (Pietro mi fa “secondo me se parli adesso, entra da una parte ed esce dall’altra, a meno che non metti dentro il discorso qualcosa di piccante!!”) mi sono semplicemente reso disponibile per domande.

E le domande sono arrivate!! Perchè la pasta madre mi si appicicca al telo?  Perchè il pane mi viene zeppo? Va bene se uso la farina 00? Posso usare la farina di Bolero? etc etc

Ho risposto, dato consigli…alcuni li hanno già messi in pratica!!!

Dopo il riposo pomeridiano, dopo giochi per bambini e non, abbiamo visitato l’Azienda Agricola che gestisce Filippo.

Per la prima volta ho visto la soja, che servirà ai Paoli (Paola e Paolo) di “Capra e Cavoli” di San zaccaria.

Poi il farro, i fagioli senza irrigazione, i ceci, le lenticchie, il senatore cappelli. Filippo ci ha spiegato lavorazioni e previsioni.

Chissà, magari il prossimo anno possiamo mettere due file di patate viola!!!

Alla fine chi prima chi dopo, è andato via in sella alla sua bicicl…ah no, alla sua automobile!!!